Appena il tempo di andar via (Final Cut)

USCITA: maggio 2023
PAGINE: 144
ISBN: 979-1281503007
Prezzo: € 16,00
AUTORE: Fabio Morici
PERSONAGGI PRINCIPALI
Stefano musicista incompiuto, in conflitto tra vivere e guardarsi vivere
Damien trafficante d’armi e di visioni mortali celate dietro occhiali scuri
Lilienne pattinatrice angelica, indecisa tra l’amore facile e l’amore vero
Marta mina vagante in cerca di guai e di letti in cui potersi infilare
Fernand un vecchio con segreto troppo grande per portarselo nella tomba
Pedì carismatica rockstar incapace di scendere a compromessi con la vita
SINOSSI
Stefano insegue l’amore e una musica che non riesce a completare. Un giorno scopre il modo in cui morirà e la sua vita cambia per sempre. Da lì, un conto alla rovescia verso l’ineluttabile che travolge altre cinque persone: Damien, un solitario in fuga da un dono che considera una maledizione; Lilienne, una pattinatrice indecisa sul prossimo passo; Marta, una sbandata in cerca di guai; Fernand, un vecchio con un segreto insostenibile; Pedì una rockstar pronta a sfidare la propria sorte.
Un viaggio in bilico, una storia di confine tra il vecchio e il nuovo millennio, tra l’Italia e la Francia, tra il sogno e l’incubo. Tra la vita e la morte.
ESTRATTI
Sulle ginocchia una Remington Home Portable, con nastro invertibile. I tasti pesanti, le asticelle che battono decise sulla carta, l’odore d’inchiostro fresco. Tutto così sensuale. Orwell ci aveva scritto 1984. Io una specie di frammento della mia vita, l’ultimo anno e mezzo: dal primo incontro con lei, fino a quel momento, in cui stavo trasformando in narrazione le ultime ore della mia esistenza.
Cosa mi avrebbe riservato la giornata successiva e la settimana, e l’anno? E il resto della vita. Troppi punti fermi ormai perduti. Che poi, esistono davvero i punti fermi? Quel dondolo, la vita, l’evoluzione, i pianeti, l’espansione dell’universo... tutto in perpetuo movimento. Quando getti un’ancora, la barca continua a ondeggiare, il mare ad arrotolarsi, la Terra a girare. Non c’è niente di fermo. Mai. Nemmeno la morte.
Non si può avere solo un contatto interiore col mondo, ci vuole anche un contatto a pelle. Uno stupido, ingenuo contatto a pelle. Altrimenti, a che cosa serve il nostro corpo, che ce l’abbiamo a fare la pelle? Noi non siamo solo quello che pensiamo o che sentiamo. Siamo anche quello che facciamo, quello che tocchiamo. Io non sono vivo solo perché amo, credo, invento. Ma anche perché cammino, respiro, afferro.